6 cose da sapere sul plexiglass

I materiali sintetici sono presenti costantemente nella nostra vita, eppure la scienza ha cominciato a individuare le metodologie valide per produrre materiali sintetici solo nel secolo scorso.

Infatti, nel 1905, il chimico statunitense Leo Baekeland, di origine belga, lavorando con fenolo e formaldeide, scoprì, quasi per caso, la prima materia plastica completamente sintetica, insensibile agli aggressivi chimici e al calore, che venne poi chiamata bakelite in suo onore.

Da allora, le scoperte si sono susseguite con ritmo inarrestabile e, ancora oggi, capita di individuare nuove sostanze con caratteristiche diverse. Tra questi nuovi materiali uno dei più diffusi è il plexiglass, che si lavora con discreta facilità.

Per quanto sia un materiale che comunemente si può trovare nelle nostre case e uffici, ci sono ancora molte informazioni che sono spesso poco conosciute sulle performance e le caratteristiche del plexiglass.

Ecco, quindi, una serie di domande e risposte con informazioni utili per saperne di più sul plexiglass:

1. Il tavolo in plexiglass si è graffiato, cosa posso fare?

Il plexiglass è pur sempre un materiale plastico, quindi soggetto a graffi.

C’è però una buona notizia a riguardo: questo materiale ha il vantaggio di poter essere rilavorato o levigato e rimesso a nuovo eliminando in questo modo i graffi superficiali.

2. Il plexiglass ingiallisce?

Ciò che fa ingiallire il plexiglass sono i raggi UV presenti nei raggi solari che possono causare drammatici cambiamenti nelle materie plastiche, le quali possono inevitabilmente ingiallire.

A differenza del vetro, il plexiglass, nella sua struttura base, non filtra luce ultravioletta (UV). Infatti il plexiglass trasmette la luce UV fino a 300 nm.

Con il tempo, però, le aziende produttrici del materiale plastico hanno introdotto all’interno di lastre ed oggetti, degli additivi che ne inibiscono l’assorbimento, riducendo gli effetti dell’ingiallimento. Questa proprietà è ricercata, in particolar modo, per la realizzazione di acquari e opere architettoniche.

Le molecole acriliche hanno grande stabilità ai raggi UV, rispetto al policarbonato; infatti, le finestre realizzate in plexiglass hanno mostrato una forte resistenza in ambienti esterni con forte luce solare diretta per decenni, al contrario del policarbonato.

In plexiglass vengono anche realizzati i finestrini degli aerei che  proteggono i passeggeri dall‘intensa radiazione UV,  dalle forti differenze di pressione e dal gran freddo.

3. Qual’è la differenza tra policarbonato e plexiglass?

Molte persone confondono il plexiglass con il policarbonato, ma sono due materiali completamente diversi.

Il policarbonato è un materiale infrangibile ideale per le macchine industriali perché ha una grande resistenza e questo gli garantisce una lunga durata sotto sforzo. Può essere utilizzato anche per coperture, pannelli e protezioni.

Il plexiglass, invece, non ha lo stesso livello di infrangibilità. È più adatto alla lavorazione per la creazione di espositori, vetrine e può essere termoformato.

C’è anche una notevole differenza di prezzo, il policarbonato per le sue caratteristiche, che lo rendono un prodotto più complesso, è più costoso rispetto al plexiglass.

Se avete ulteriori  dubbi su questi materiali  consultate il nostro articolo su “Plexiglass o Policarbonato: materiali a confronto”.

4. Il plexiglass, o metacrilato, quanto resiste al calore?

Dipende dalle temperature e dallo spessore del materiale: dobbiamo tener presente che stiamo parlando di un materiale plastico e quindi di un prodotto infiammabile. La temperatura di esercizio non deve superare i 70° gradi, se non per breve periodo.

Il calore, infatti, può avere diversi effetti, come l’incurvamento, oppure una semplice deformazione ondulatoria.

Il calore leggero di una lampada a basso consumo non crea alcun problema neanche a contatto, ma già una lampadina ad incandescenza lo può rovinare; ovviamente, non potrebbe stare dietro ad un piano cottura o vicino ad un termosifone molto caldo.

5. Come si taglia il plexiglass?

Il plexiglass è un materiale che va trattato con cura, per non rischiare di compromettere la lastra o l’oggetto con incisioni causate da cattive lavorazioni e graffi.

Deve, quindi, essere tagliato con attrezzature adatte come una fresatrice piana o una sega circolare con lama per materiale plastico.

Per quanto riguarda la foratura, si può benissimo usare un normale trapano ad alti giri con un avanzamento lento.

6. Quale sono le differenze principali tra plexiglass e vetro?

Oltre alle differenze palesemente riconoscibili alla vista e al tatto, ci sono alcune caratteristiche distintive che vale la pena segnalare.

Il plexiglass è molto trasparente, più del vetro con un coefficiente di trasparenza di circa 0,93 contro lo 0,80 del suo avversario. Una lastra di 4 mm di vetro temperato ha una resistenza all’urto di una forza pari a 10 Joule, invece una lastra di plexiglass da 4 mm ha una resistenza di 12 Joule che, tradotto in kg/mq, è una differenza di 70 kg. Il plexiglass è un materiale molto leggero e, a parità di spessore, si può arrivare fino al 50% di peso in meno rispetto al vetro.

In conclusione il plexiglass è un materiale molto malleabile e bello esteticamente, il che lo rende molto pregiato e paragonabile al vetro. L’unico difetto è una minor resistenza ai graffi, compensata però da una resistenza maggiore all’urto e una trasparenza migliore.

Scopri tutte le caratteristiche dei materiali nell’articolo: Plexiglass o vetro? I due materiali sono più simili di quanto si pensi, eppure ognuno di loro ha specifici usi e caratteristiche

Sta a te ora scegliere come allestire il tuo ambiente o realizzare il tuo progetto in plexiglass!

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