Plexiglass o Vetro?

Una sfida all’insegna del design

Plexiglass o vetro? I due materiali sono più simili di quanto si pensi, eppure ognuno di loro ha specifici usi e caratteristiche

Qualche definizione preliminare:

Il plexiglass (polimetilmetacrilato o PMMA) deriva dall’acido metacrilico, il cui estere metilico è il metilmetacrilato, sostanza non tossica né irritante per contatto o ingestione. Le materie plastiche, o plastomeri, sono sostanze organiche, sintetiche o naturali macromolecolari, con elevato peso molecolare, che per la loro plasticità, in determinate condizioni, si prestano ad essere modellate e stampate. Tali sostanze sono prodotte dalla concatenazione di molecole più semplici, dette monomeri.

Il vetro è un materiale ottenuto tramite la solidificazione di un liquido non accompagnata dalla cristallizzazione. I vetri sono solidi amorfi, dunque non possiedono un reticolo cristallino ordinato, ma una struttura disordinata e rigida composta da atomi legati covalentemente; tale reticolo disordinato permette la presenza di interstizi in cui possono essere presenti impurità, spesso desiderate, date da metalli.

Caratteristiche a confronto:

Il vetro è, nell’immaginario comune, più economico, più resistente ai graffi e più facilmente riciclabile.

Il plexiglass, è più resistente all’erosione e agli urti.

Il nostro laboratorio chimico però, proprio per rispondere alle esigenze dei diversi committenti, che chiedevano superfici resistenti ai graffi, ha studiato il sistema per rendere la superficie del plexiglass più dura e quindi molto più resistente.

Inoltre, essendo un materiale plastico, il plexiglass può essere rilavorato e quindi rimesso a nuovo, eliminando i graffi superficiali.

In anni di ricerca, Acrilgraph S.r.l ha sviluppato per prima in Italia il sistema per riciclare in modo pulito fino al 70% di tutti i tipi di plexiglass. cristalli di plexiglass

Il vetro riflette la luce più facilmente, caratteristica che spesso può essere sia un pro che un contro.

vetro fragileIl plexiglass riduce, invece, i riflessi e garantisce una maggiore trasparenza rispetto al vetro. Proprio queste caratteristiche lo rendono perfetto per la costruzione di acquari.

Aspetti più tecnici di questo confronto riguardano forza, peso e temperature.

Il vetro è facilmente abbinato al concetto di fragilità.

Questa idea, poi così non sbagliata, negli anni è stata superata dalla maggiore solidità garantita dal vetro temperato. Se però il trattamento garantisce solidità, allo stesso tempo aumenta notevolmente il prezzo della lastra in vetro.

Il plexiglass, per sua conformazione, attutisce in modo migliore i colpi, risultando così più resistente. Per creare scheggiature su superfici in plexiglass è infatti necessaria una forza maggiore.

Il vetro, più fragile e vulnerabile alle scheggiature, viene utilizzato, quello temperato nello specifico, per i parabrezza delle auto e altri oggetti che, in caso di urti, devono frantumarsi evitando così la pericolosa presenza di lamine taglienti.

Il peso dei due materiali è una caratteristica che li distingue nettamente. Hai in mente di realizzare un coprivivande in vetro? Nulla di più semplice, però peserà il doppio del suo omologo in plexiglass.

Il plexiglass inoltre, grazie alla certificazione alimentare, può essere usato per realizzare contenitori ed altri oggetti ad uso alimentare.

Le temperature.

Sicuramente una delle caratteristiche a favore del vetro è la sua resistenza alle alte temperature. Lo svantaggio, però, si ritrova negli sbalzi termici. Spesso con le teglie in vetro abbiamo sperimentato gli effetti dello shock termico sofferto dal vetro in presenza di due temperature molto diverse. Classica è, infatti, la crepa che spacca in due metà la teglia appena tolta dal forno e appoggiata, magari, su un piano di freddo marmo.

Il plexiglass, materiale plastico, non soffre questo problema e si assesta, seguendo gli stessi principi delle rotaie dei treni, ad esempio.

La temperatura a cui rammollisce il plexiglass è di circa 100-110°C il che, pur rendendolo meno efficiente del vetro, ne garantisce un perfetto utilizzo per le lampade, oggi tutte a led e per la maggior parte degli elementi di arredo o di comune utilizzo in casa.

Una considerazione finale.

Cornici, porta-dépliant, sedie, tutti questi oggetti come molti altri possono essere realizzati in entrambi i materiali tuttavia considerando la sicurezza, il costo e la possibile fragilità di questi oggetti sicuramente il plexiglass è la scelta migliore. Per riuscire infatti a realizzare questi oggetti in vetro garantendone la resistenza, sarebbe necessario usare esclusivamente un vetro temperato e uno spessore nettamente maggiore rispetto al plexiglass.

E perché non policarbonato?

Spesso, nei confronti tra vetro e plexiglass, si inserisce anche il policarbonato.

Per prodotti di arredamento e design, dai piccoli oggetti alle grandi lastre, non garantisce la stessa trasparenza del plexiglass. Pur essendo molto più resistente degli altri due elementi, non si presta per produrre determinati effetti come ad esempio gli inglobati.

Infine, soprattutto se si pensa ad oggetti di lunga durata, il policarbonato invecchia molto più velocemente e con un grado di ingiallimento nettamente maggiore.

Il confronto in numeri:

Caratteristiche Unità di misura PMMA Vetro
Densità g/cm3 1,19 2,25
Trasmissione luminosa % 92 90
Perdita trasmissione luminosa dopo 10 anni % 1 0
Resistenza all’urto, caduta di biglia J 15 3,5-4
Diametro di grandine, a rottura mm 35 18-19
Coefficiente di dilatazione lineare mm/m°C 0,07 0,009
Massima temperatura di uso continuo °C 80 >150
Lavorabilità

Ottima

Limitata a freddo

Termoformabile
Resistenza chimica ++ +++
Resistenza alle intemperie ++ +++
Inizio trasmissione nella regione dell’ultravioletto nm 360 circa 300 circa
Indice di giallo per invecchiamento in clima europeo 8 anni Indice di giallo 1-5

Hai un prodotto da realizzare o un’idea da sviluppare?

Contattaci

Lascia un commento